Estratti
Le mie mani
Le mie mani deposte nelle tue
scordan veloci la ruvidezza del freddo
percorron la tastiera del tuo corpo liscio
per spiegarci la musica dei miei baci
Le mie mani come pause tra le note
tengon al caldo il tuo respiro
che si inerpichi il canto del tuo cuore
io scendo in te
e felice
…Spiro
attesa
Un’attesa che non sono altro
per chi ci sarà non solo di passaggio
per chi aprirà i miei pugni serrati
e ci spargerà il sole
per chi mi strapperà alla calca dei disillusi
e mi porterà
a casa
al silenzio
Vieni da me
rinasco sotto le tue dita
sei una crepa sui freddi vetri
dei miei occhi
Traiettoria per i miei tremiti
Mi sei la pelle
e le pupille
che si dilatan per il piacere
ogni volta che penetri nelle mie fibre
E sfavillo…
Un piccolo fiocco di neve
Sul dorso della tua mano
destino
Forse è questo il mio destino
cercarti sul rovescio di tutte le cose
sul fondo degli attimi persi da coloro
che ti posson estender all’eternità
Forse le mie mani devon restare fredde
cercando invano le tue sui bordi dei miei sogni
setacciare brividi che pendon dai cieli vuoti
per trovar solo i ghigni di un’altra mattina
Il mio cuore
Il mio cuore è una strada poco frequentata
Notturno dei mendicanti e delle foglie cadute
e lungo la strada delle grosse pozze
quando il pianto si ritira all’interno
Non è larga, la strada:
due braccia riluttanti ad aprirsi
Se non a quelle tagliate su misura
E in un angolo un angelo accucciato
accende i lucignoli grigi dei miei occhi
Ricordo
Ricordo bene quella ragazzina
aveva sempre paura di guardarsi nello specchio
celava i sogni sotto il cuscino
sgualcite le lacrime
le ficcava nelle tasche
oggi non stringe più i desii
con la cinghia dei pantaloni
Povere coccinelle
che non facevano in tempo
a mettere le ali
Oggi non teme di aprire gli occhi
di trovare un posto al sole alle coccinelle
Di liberare la farfalla dal bozzolo
L’addio
Il viso arido e scomposto
mostra la te più vera,
che uccide in fretta
un amore inerme,
un pugno di sabbia
da spargere velocemente lontano
dai luoghi dell’anima.
È aria vuota la tua voce
che nel vento si confonde
sibilando nel suo freddo,
è un effondere senza scopo
perché Lazzaro ferito,
è già in piedi!
Il Giorno straordinario
Sono fogli pallidi
come fiori di campo
dove non ci sarà farfalla
disposta a posarsi e riposare,
anonimi come giocattoli vecchi
nella cesta coperta di polvere
o abbandonati nella memoria
di un’infanzia lontana.
Sono tutti quei giorni ordinari
che non sfogli mai nel diario dei ricordi
ma per merito del loro esistere
ora conosci l’arte umile
del non ripetere gli stessi errori
senza dimenticare che il presente
è spesso la crescita di oggi
sulla somma di molti ieri malinconici
e che per il Giorno straordinario
c’è sempre un domani…
Pioggia
Piove
Le gocce mi s’impigliano nelle ciglia
A mo’ delle lacrime
e scendono giù
ad esaudir la preghiera
delle labbra screpolate
Sono già sul collo
lente e troppo calde
Risveglian la pelle
ad una vita migliore
Che cada ancora…
cada all’infinito
la pioggia dei tuoi baci
sul selciato
del cuore
Vento d’estate
Vorrei essere di vento
per sfiorarti il viso
e accarezzare il tuo corpo
già disteso sulla sabbia
e se tu mi amassi
lasceresti al vento d’estate
tutti i miei timori
e se non sei soltanto un sogno
risvegliami in fretta,
o lasciami dolcemente dormire
eternamente…
nel mio letto fatto d’inganni